"For women in science"
Anticamera del Nobel?

Sara Sesti

 



II premio "For women in science" è stato promosso nel 1998 dall'Unesco e dal gruppo L'Oréal al fine di incoraggiare la presenza delle donne nella ricerca. Il prestigioso riconoscimento, viene conferito ogni anno a cinque illustri scienziate (una per continente) selezionate da 800 candidature. Nella stessa occasione vengono assegnate quindici borse di studio a giovani ricercatrici provenienti da tutto il mondo.

Questo premio è stato ideato per infrangere il «soffitto di cristallo» che spesso impedisce alle donne di emergere come ricercatrici. Per capire la rilevanza del problema basta considerare che ancora oggi, nel mondo, circa la metà dei biologi, e il 30 per cento dei fisici, ingegneri e informatici, sono donne, ma lo è solo il 12 per cento dei dirigenti di ricerca.

For Women in Science assegna ogni anno 100.000 dollari alle 5 scienziate che si sono segnalate per l'importanza dei loro studi mentre alle 15 giovani ricercatrici viene data una borsa di studio di 40.000 dollari per un progetto di ricerca.
In questa categoria, nel 2013 è stata premiata per la prima volta una ricercatrice italiana: Marina Faiella.

Fin'ora il premio ha finanziato 1700 ricercatrici di 180 Paesi e spesso ha scovato in anticipo le future Nobel, come è capitato con l'americana Elizabeth Blackburn e l'israeliana Ada Yonath, vincitrici nel 2009, del Nobel per la medicina e la chimica.

Nel 2002 l'Oréal Italia, con la collaborazione della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, ha istituito le Borse di Studio "Per le Donne e la Scienza in Italia” ed il 13 maggio 2003, nella cornice dell’Aula Magna dell’Università di Milano, le prime borse di studio sono state assegnate. Ogni anno cinque borse, del valore di 10.000 euro ciascuna, consentono ad altrettante giovani scienziate di proseguire le ricerche nel laboratorio di loro scelta. La giuria è presieduta dal prof. Umberto Veronesi.

Nel passato ci siamo chieste se "For women in science" fosse in qualche modo un Premio "riparatore", una specie di "risarcimento" rispetto ad un passato che ha spesso disconosciuto l'operato femminile in campo scientifico e l'abbiamo associato per contrasto ai "Nobel negati", alle ricercatrici che non l'hanno ricevuto pur avendo preso parte a progetti premiati.

E' impossibile riassumere in questo contesto le ricerche premiate che vanno dallo studio di piante medicinali, all'impatto dell'uomo sugli ecosistemi marini, alle nuove tecniche di clonazione di virus etc. L'elenco completo delle ricerche è fornito dal sito www.forwomeninscience.com che invitiamo a visitare perché mostra insieme alla biografia scientifia, le foto delle scienziate e la loro biografia: una bellissima galleria multietnica di immagini e storie.

 

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5-4-2013